Malasanità: chi opera in sala operatoria?

Argomento: News malasanità 

 REPORT (RAI3): IL RAPPRESENTANTE OPERA AL POSTO DEL CHIRURGO

REPORT IL CASO DI UN VENDITORE DI PACEMAKER E I LEGAMI TRA ASL E AZIENDE. LA ASL DI LECCE INFORMA LA PROCURA

 

Un venditore di pacemaker filmato mentre operava al posto del cardiologo. Un video anonimo giunto alla redazione di Report. Un servizio che approfondisce le possibili ragioni economiche di questa prassi. E’ bastato questo per mandare in subbuglio la sanità pugliese. 

 

La Direzione generale della Asl di Lecce, guidata dal dottor Valdo Mellone, comunica che, dopo la puntata di Report del 19 ottobre, ha formalizzato una prima segnalazione alla Procura della Repubblica di Lecce sui fatti mostrati in TV; ha inoltre avviato un accertamento ispettivo interno volto a stabilire le circostanze e il personale presente, con verifica della legittimazione e  il loro operato effettivo, al fine di definire se e in che misura siano state violate norme che riservano ai medici determinate procedure sul paziente.

Aggiunge il comunicato della Asl: “Dalle prime evidenze comunque risulta che l’intervento, ad alta delicatezza, è stato concluso con successo dal medico responsabile della procedura, già operatore di alta qualificazione e prudenza, oggi cessato dal servizio”. Il direttore Mellone, raggiunto telefonicamente da Report, ha riferito che il dottor Michele  Mezio Galluccio, appunto il medico in sala durante l’intervento, avrebbe confermato trattarsi di una situazione di emergenza.

Resta da chiarire come un rappresentante commerciale possa aver acquisito le capacità per svolgere un intervento di questo genere.

 

Vediamo cosa è successo.

 

È il 18 novembre del 2013. Nella sala operatoria dell’ospedale di Copertino in provincia di Lecce, viene impiantato su un paziente un defibrillatore, costruito dall’azienda americana Boston Scientific.

L’operazione è molto delicata. Si tratta di un impianto di un dispositivo biventricolare, dove vengono inseriti ben 3 cateteri. Il terzo serve per stimolare elettricamente il ventricolo sinistro, dove però  non si può entrare direttamente. È molto pericoloso. È da lì che passa il sangue che viene pompato in tutto il nostro corpo. Allora bisogna far passare i cateteri attraverso le vene e il ventricolo destro per poi infilarli in un minuscolo buchino nel cuore. 

 

Tutto questo è documentato nel video trasmesso nell’inchiesta di Sigfrido Ranucci. Ma, da quanto si può vedere nelle immagini, ad operare non è il cardiologo, ma addirittura il venditore di pacemaker per conto dell’azienda Boston Scientific, fornitore dell’ospedale pubblico di Lecce. Quello che viene documentato dal filmato sarebbe un reato. Solo un medico abilitato può mettere le mani su un paziente: in questo caso avrebbe dovuto metterle il professor Galluccio, cardiologo dell’ ospedale di Lecce, che in questo filmato, però, sembra fare da assistente al venditore della Boston. 

 

La presenza nelle sale operatorie dei tecnici o come li chiamano, “specialist”, delle aziende che fabbricano pacemaker è richiesta addirittura dagli ospedali e dai medici  da contratto, e questo per aiutare i medici durante l’impianto dei nuovi dispositivi. Ma in qualche caso più complicato, si andrebbe oltre. Secondo un venditore di un’altra azienda di dispositivi medici intervistato da Ranucci per Report, alcuni “specialist” offrirebbero il “servizio chiavi in mano”, operazione compresa. Alla fine tutti ci guadagnano, il medico incapace, l’azienda che vende più pacemaker, lo “specialist” che incassa più provvigioni. 



Malasanità: le folli proposte di legge

Argomento: News malasanità 

 Le recenti proposte di legge in tema di malasanità commentate da un giurista esperto in materia di responsabilità del medico, l'Avv. Nicola Todeschini. Sono messe in luce le incoerenze ed i tentativi, a volte assai sfacciati, di ridurre drasticamente le chance del paziente danneggiato ad ottenere risarcimento.
Consigliamo i seguenti commenti:



Sudditi o utenti della pubblica amministrazione? Ecco cosa accade...

Argomento: News malasanità 

Proponiamo di seguito la segnalazione di un nostro lettore che ripropone il tema dell'atteggiamento, spesso fatto proprio dai pubblici dipendenti, sostanzialmete scortese, calato dall'alto, tutt'altro che efficiente. Dimanticano, non di rado, che noi cittadini siamo i loro datori di lavoro, che debbono rendere conto a noi delle inefficenze del sistema che siano attribuibili, quanto meno, ad un atteggiamento errato sei singoli.


Ecco la segnalzione:

Ieri pomeriggio sono stato dal medico di mamma per sottoporgli un problema ad piede. Mamma soffre i postumi  di una TIA e non è più autosufficiente. Il suo medico, dopo aver visto la foto mi ha confermato ciò che sospettavo: piaga da decubito e mi ha fatto una prescrizione di cura domiciliare da parte di un infermiere dell' ASL. Mi ha detto "vai subito al Distretto Sanitario, fai vedere la prescrizione e la foto agli addetti all'assistenza domiciliare, dì loro che è urgente”. 

Ho preso l'auto e mi sono diretto al competente distretto sanitario dell’ASL 9 di Treviso. Erano le 16.15! Il distretto sanitario era aperto al pubblico ma la porta degli assistenti domiciliare era chiusa…... CHIUSO ALLE 15.30!!!! All’interno sentivo delle persone che ridevano, ho bussato più volte ma nessuno si è affacciato per chiedere cosa avesse questo povero deficiente che bussava fuori orario!

Ho richiamato il medico e gli ho detto che non mi rispondeva nessuno, al che mi ha detto di chiedere della Dr.ssa B... (omissis). Lo riferisco all’addetta allo sportello che chiama tramite interno la fantomatica dottoressa la quale risponde di essere lì per caso e di non essere in servizio!

Ovvio che di fronte a questa ennesima maleducazione, mi sono arrabbiato (arrabbiato è un eufemismo!!) con la signorina e gliene ho dette quattro (forse anche più di quattro) e me ne sono andato. Per inciso la giovane addetta allo sportello era imbarazzatissima e mi ha detto che avevo perfettamente ragione!

Se ho bisogno di un servizio, che è un mio diritto, e lo voglio da questi XXXXX dovrò perdere altro mio tempo lavorativo e sottostare ai loro diktat!!

Alla fine credo che mi prenderò un infermiere privato e mi arrangerò come sempre, visto che aver bisogno delle strutture pubbliche è solo motivo di incazzatura!

Ma la mia domanda è: e chi non se lo può permettere??

Dovrà farsi pestare sotto i piedi da questi pubblici dipendenti che intendono il loro lavoro come una bonaria elargizione al povero suddito?????

E parliamo di Sanità, di cose vitali per i cittadini!

Questo atteggiamento arrogante e maleducato è tipico di chi lavora per lo stato, atteggiamento di assoluta mancanza di rispetto per il cittadino che, pagando le tasse, paga loro lo stipendio alla fine del mese!

Chi lavora in proprio sa bene che i clienti si prendono anche fuori orario, ma questi signori invece se ne fregano delle persone, nella sanità infatti queste persone si chiamano “pazienti” …… nomen est omen, mai termine fu più azzeccato di questo! Si comportano con un’arroganza tale da farli odiare, arroganza che deriva principalmente dal fatto che sono consapevoli che nessuno li può licenziare!!!

Si lamentano in continuazione perché non sono pagati abbastanza, ma non tengono conto di tutti i privilegi di cui già godono, provassero in qualche azienda privata!!!!!

L’italia è finita così per tanti motivi, ma i dipendenti statali ne sono una delle principali cause!!!!

Bisogna far capire ai dipendenti pubblici cosa significa crisi economica, far sentire loro un po' di fame, farli sentire sull'orlo del baratro, farli sentire come tanti imprenditori quando decidono di suicidarsi!
Credetemi, è quando succedono queste cose che mi auguro che questo Stato fallisca è l’unico modo per resettare tutto e ricominciare da capo! Solo così potremo ristabilire i giusti principi dove il cittadino è al centro e lo stato gli ruota attorno, un po’ come quella famosa banca! Non è il cittadino al servizio dello Stato ma è lo Stato al servizio del cittadino, cosa che i dipendenti pubblici non hanno proprio ben capito!

 




Malasanità: un affare su cui speculare?

Argomento: News malasanità 

Non di rado si trovano in rete addirittura procacciatori di casi di malasanità; studi specializzati vengono addirittura contattati da chi si offre di "vendere" loro casi di presunta malasanità. Ecco, noi intendiamo l'assistenza, che il malato merita, in misura molto diversa.



"I nuovi danni", convegno ad Urbino 4.11.2011, con la partecipazione dell'Avv. Nicola Todeschini

Argomento: News malasanità 

l'Avv. Nicola Todeschini, membro di Cendon & Partners e redattore della rivista Persona e Danno, interverrà con una relazione sui nuovi danni da responsabilità medica.

CLICCA QUI per il programma e la notizia




Malasanità  ad Orbassano: una segnalazione

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Un navigatore ci segnala un caso di malasanità errore medico in Orbassano dal quale si deduce quanta disattenzione organizzativa è ancora presente nei nostri ospedali...




Medicina difensiva: l'intervista del TG all'Avv. Nicola Todeschini

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Clicca QUI per vedere il video dell'intervista realizzata dal TG di Rete Veneta all'Avv. Nicola Todeschini in materia di liste d'attesa e medicina difesiva.


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